giovedì 4 ottobre 2007

Modello F24 e protocollo di Kyoto

Una premessa: nel mio linguaggio "a favore del protocollo di Kyoto" significa fare piccole azioni, magari insignificanti, ma che potrebbero portare a risparmio energetico se applicate su vasta scala.
Detto questo: l'introduzione del Modello F24 telematico, ad un anno dal debutto, ha sicuramente prodotto un effetto: l'aumento vertiginoso della quantità di carta da stampare per poterne inviare uno.
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Mentre fino ad un anno fa bastava stampare il modello in tre copie, poi tutto diventava elettronico, girando in questi giorni tra i miei clienti mi sono accorta che la media di fogli stampati è di almeno cinque o sei copie (minimo), perchè "sa sono pagamenti, non voglio responsabilità, quindi preferisco stampare tutto quello che faccio", e quindi se sono le ditte a inviare:
1) primo foglio: la delega da copiare
2) stampa della videata del remote banking (3 fogli, perchè la stampa su uno non ci sta)
3) quietanza della banca
4) Modello F24 elaborato dalla banca
6 Fogli
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Ma anche da me è la stessa cosa, nel mio studio succede che:
1) Stampa delega
2) Fax al cliente per avvisare (2 fogli)
3) Stampa ricevuta di acquisizione da Entratel
4) Stampa ricevuta di avvenuto pagamento da Entratel
5) Fax al cliente per avvenuto pagamento oppure copia di spettanza del cliente della delega e dell'avvenuto pagamento (2 fogli)
(8 fogli)
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Nell'era elettonica bisognerebbe davvero pensare a qualcosa che, in tempo reale e facilmente accessibile e consultabile, permetta questi controlli senza inutili sprechi a danno dell'ambiente. Il cassetto fiscale ha tempi ancora troppo lunghi per le verifiche e l'estratto conto, che dovrebbe essere in consegna in questi giorni, arriva a destinazione ogni sei mesi.
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E forse sarebbe già una piccola cosa se il programma di stampa di Entratel impostasse le stampe su metà foglio o su un terzo, con le linee per tagliare, visto che la maggior parte degli spazi sono in bianco ...

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