giovedì 26 luglio 2012

La sconfitta delle proroghe

Mai come in questi ultimi mesi la parola "proroga" è stata scritta nei comunicati, decreti e chi più ne ha più ne metta, emessi dal Mef e dall'Agenzia delle Entrate (l'ultima è di pochi minuti fa e si trova con Comunicato Stampa (!) a questo link)

E certo, quando si ha l'acqua alla gola fa comodo una proroga, anche di pochi giorni.
Ma non si può continuare così.

Se facciamo una analisi "seria", a parte qualche caso cronico che ci sarà anche, la maggior parte delle proroghe derivano da ritardi dell'Agenzia nel rilascio dei programmi di controllo di Entratel.

Facciamo una scommessa?
Per le dichiarazioni del 2012, tutti i programmi, modelli e controlli resi disponibili in via "definitiva" dall'Agenzia delle Entrate e dal Mef,  entro la fine di gennaio 2013.

E non saremo qua, alla fine di luglio, ad arrivare "lunghi" come non è mai capitato in tanti anni, ma, a occhio e croce, alla fine di maggio 2013, la maggior parte delle dichiarazioni non solo sarà finita ma anche inviata al servizio telematico.


E di proroghe non se ne vorrà nemmeno sentir parlare.

Io scommetto, e con me, sono convinta, tantissimi colleghi.

Chissà se qualcuno all'Agenzia o al Mef raccoglie la sfida....

mercoledì 25 luglio 2012

Game over?

Da un po' di mesi, sommessamente, ragiono con chi mi sta intorno sul fatto che quella in cui siamo immersi è una "guerra" di nuova generazione, senza bombardamenti sulle città, senza soldati che si muovono al fronte, ma con qualcuno che manovra i capitali esattamente come truppe d'assalto.

In fin dei conti, guardando le città che ho visitato, mi accorgo dell'invecchiamento un po' da tutto, dalle targhe delle auto, ai muri delle case che non vedono una mano di pittura da troppo tempo, dai tanti cartelli di vendesi e affittasi in quelli che erano negozi, dai vestiti delle persone, dai loro visi.

E mi chiedo se in guerra, bombe a parte, la vita fosse tanto diversa da quella in cui, lentamente, ci stiamo immergendo.

Poi, per lavoro, studio le nuove leggi.

La tassazione: record mondiale al 55%.

L'Imu, che tutti ormai definiscono una patrimoniale (nel tutti stanno anche i grandi economisti).

Le "riforme", quella del lavoro.
Non esiste praticamente più nessuna forma di lavoro se non quello dipendente a tempo indeterminato e imprenditoriale, tutto quello che stava "in mezzo", più o meno legalmente, è stato spazzato via.
Però il lavoro, le commesse,  mancano, manca quel medio termine (il lungo manca da troppo), che permette di programmare, anche le assunzioni. Si vive alla giornata, al contratto firmato a sei mesi, all'insoluto praticamente certo che arriverà alla fine di agosto, e allo stipendio e al F24 altrettanto certo da pagare entro la metà di settembre.

E non parliamo del fatto che le banche non prestano più un euro a nessuno che non abbia patrimoni a garanzia.

E potrei continuare, ma basta leggere i giornali ...

Ma, soprattutto, vedo la fila, fuori dalla casa del povero di Como dove un pasto gratis non si nega a nessuno, che tutte le sere si allunga.

E mi chiedo che differenza c'era negli anni quaranta, a parte le bombe.