venerdì 19 febbraio 2010

Dichiarazione annuale IVA

Riferimento: Registrazioni 2009.
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Fonte: Provv. 22 gennaio 2010 - Istruzioni e modello.
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Analisi delle principali novità:
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Frontespizio:
Soppressi alcuni dati (che erano solo riporto di dati indicati altrove).
Aggiunta la sottoscrizione da parte dell'organo di controllo contabile (prevista solo ai fini della compensazione del credito annuale quando sostituisce il Visto di conformità).
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Quadro VA:
è stato riorganizzato senza che ci siamo variazioni sostanziali.
Per esempio, la ripartizione degli acquisti (ex VA3 del 2009) è stata spostata nel quadro VF, è stato soppresso il rigo VA4 per versamenti trimestrali dell'Iva sulle operazioni di subfornitura, il VA7 è stato collocato nel VF, ma soprattutto, quello che oggi mi ha fatto impazzire un'ora, la sezione 2, con la casellina delle operazioni esenti occasionali e finita nel quadro VF, sezione 3, rigo VF53 e 54.
La sezione 3 di San Marino è stata collocata nel quadro VE e VF e il rigo sull'adeguamento iva agli studi di settore è stato (finalmente) spostato nell'Unico (ma si sono lasciati indietro i parametri, che vanno sempre qua).
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Quadri VE e VF:
Cambiano struttura perchè sono integrati dai dati delle sezioni e dei quadri soppressi (dal quadro A e dall'ex quadro G).
Per quanto riguarda i regimi speciali, sono stati soppressi i quadri per agenzie di viaggio e regime beni usati e agriturismo, perchè nel rigo VF57 si indica solo l'importo che risulta dall'applicazione della percentuale di forfettizzazione di competenza, quindi la sola Iva detraibile.
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Quadro VX:
Nessuna modifica.
Utilizzato solo dai contribuenti che presentano Iva in via autonoma (pagina 3 delle istruzioni).
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Novità: Modello Iva Base
Commento: considerato la varietà dei soggetti esclusi, e che in uno studio è più complicato gestire due modelli diversi, anche se uno è semplificato, credo che opterò per la Dichiarazione iva ordinaria per tutti.
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giovedì 18 febbraio 2010

730/2010 - Le novità

Riferimento: Redditi 2009.
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Fonte: Provv. 15 gennaio 2010 - Istruzioni e modello.
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Analisi delle principali novità:
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Frontespizio: Eliminata la colonna 8 che riguardava il bonus straordinario, o bonus famiglie, che riguardava solo il 2008.
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Fabbricati (quadro B):
Graficamente è rimasto, più o meno, lo stesso, ma è stato eliminato il codice di utilizzo "9" che è stato sostituito da una serie di nuovi codici.
Questo è ciò che è riportato nelle istruzioni alla pagina 16:

Quest’anno l’elenco dei codici di utilizzo degli immobili è stato integrato. In particolare con riferimento ad alcune tipologie di utilizzo dell’immobile che negli anni passati erano comprese nel codice residuale “9” sono stati introdotti i codici “10”, “11”, “12” e “13”. Si precisa che il codice “9” deve comunque essere utilizzato qualora l’immobile non rientri in nessuno dei casi individuati con i nuovi codici. Si ricorda che in presenza di uno dei codici di utilizzo da “9” a “13” non si applica l’aumento di un terzo del reddito previsto nel caso di unità immobiliari tenute a disposizione.
Infine sono stati introdotti i codici “14” e “15” per fruire dell’agevolazione prevista per gli immobili situati nella regione Abruzzo, concessi in locazione o in comodato a soggetti residenti o stabilmente dimoranti nei territori colpiti dal sisma le cui abitazioni principali siano state distrutte o dichiarate inagibili.

Reddito da lavoro dipendente (quadro C):

Il rigo c5 cambia nome e diventa "Somme per incremento della produttività" e c'è una nuova sezione la V con il solo rigo c14 per una detrazione prevista in favore del personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso.

Con il rigo C5 si segnala che è possibile scegliere di applicare una diversa modalità di tassazione alle somme percepite per i premi di reddiditività.

Oneri e spese (quadro E):

Nuova colonna, la 4, nel rigo E37 - Sezione IV che si utilizza per la detrazione del 20% per acquisto di mobili, apparecchi televisivi e computer finalizzati all'arredo di immobili in ristrutturazione. (Articolo 2, D.L. 5/2009)

Nuova colonna 4, Sezione V "Rideterminazione rate": serve agli eredi e acquirenti di immobili che hanno avuto una riqualificazione energetica realizzati nel 2008 (si, otto), che potranno rideterminare per il 2009 il numero delle rate residue (Articolo 9 bis, DM 19 febbraio 2007).

Acconti, ritenute ed eccedenze - Quadro F:

E' stata inserita la colonna 5 per evidenziare il maggiore acconto versato e utilizzato in compensazione in F24 (riguarda chi aveva provveduto al versamento dell'acconto con la vecchia percentuale del 99% nvece che il 79% per una disposizione uscita a ridosso della scadenza, e ha utilizzato l'importo in compensazione).

Per la sezione V, rigo F6, colonna 5 si segnala il cambio del calcolo degli interessi per effetto della riduzione del tasso di interesse dal 6 al 4% (Decreto MEF 22 maggio 2009, art.5).

Nuova sezione IV per Credito di imposta er soggetti colpiti dal sisma di Abruzzo.

Bonus straordinario - Quadro R

Abolito




mercoledì 17 febbraio 2010

La crisi vista all'interno dell'Unione Europea. Il caso Grecia

(Del dott. Alberto Prestipino)
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La Grecia sta attualmente attraversando un duro periodo di crisi economica che rischia di travolgerla e cui difficilmente può far fronte da sola.
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Le misure fiscali proposte dal governo Papandreu, tra cui l'innalzamento dell'età pensionabile, i tagli salariali e pensionistici, l'aumento delle accise sui beni di maggior consumo, hanno fatto sollevare l'opinione pubblica e sono state avversate con scioperi e manifestazioni.
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D'altra parte il Trattato di Lisbona vieta esplicitamente aiuti diretti a uno stato membro in difficoltà da parte della BCE o delle banche centrali nazionali.
In aiuto del paese di Omero si sono fatte così avanti Francia e Germania avanzando delle ipotesi di aiuti concertate però nel contesto di un’azione comune ad altri partner dell'euro-zona guidati da Berlino e Parigi.
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Tra le varie possibilità prese in considerazione vi sono:
- dilazionare le scadenze dei crediti vantati dagli stati membri nei confronti dello stato ellenico;
- erogare dei prestiti da parte di singoli stati membri alla Grecia;
- anticipare da parte della Commissione i versamenti degli aiuti strutturali previsti per la Grecia per il 2013;
- interventi da parte della Banca europea per gli investimenti.
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Queste sono alcune tra le ipotesi allo studio ma di fatto Atene non ha formalizzato una richiesta ufficiale di aiuti.
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E allora ci si chiede: “Perché i due paesi sono scesi in campo?”.
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Di certo, le ipotesi annunciate dai due grandi colossi dell'economia europea per far fronte alla situazione di disagio creatasi in Grecia non rappresentano un atto di benevolenza dei due stati verso il paese ellenico, ma piuttosto un tentativo di mostrare al mondo e soprattutto ai paesi al di fuori del sistema Euro, la solidità del sistema stesso e della moneta unica, nonché la capacità di far fronte con efficacia ai problemi economici dei paesi che di esso fanno parte. La Francia infatti è contraria all'intervento del Fondo Monetario Internazionale (F.M.I.) perché questo significherebbe appoggiarsi ad un organismo esterno all'unione, spostando quindi il problema anche sul piano politico.
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Il centro della questione è rappresentato proprio da quest'ultimo passaggio e cioè può il sistema euro far fronte alle crisi interne ai vari paesi che di esso fanno parte?
Quali conseguenze si avrebbero sul sistema euro da un possibile default della Grecia?
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Il sistema economico-monetario dell'euro è basato su regole predeterminate e sulla inderogabilità delle stesse rispetto ai membri appartenenti, se non entro limiti tassativamente previsti nella loro stessa stesura.
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Dette regole furono dettate nel famoso Trattato di Maastricht (1992) e presero il nome di “parametri di Maastricht” che sono alla base dell'unione monetaria e prevedono:
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1) Il rapporto tra deficit pubblico e prodotto interno lordo (PIL) non deve essere superiore al 3%.
Ricordo che:
- il deficit pubblico rappresenta l'ammontare della spesa pubblica che eccede le entrate dello stato;
- il PIL invece costituisce il valore globale dei beni e servizi prodotti nel territorio dello stato.
Bisogna distinguere i prodotti finiti e destinati ad usi finali dalla produzione destinata ai consumi intermedi impiegati per ottenere nuovi beni e servizi.
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2) Il rapporto tra debito pubblico e PIL non deve essere superiore al 60%.
Il debito pubblico è quello dello Stato nei confronti dei soggetti che hanno sottoscritto obbligazioni nate per coprire il fabbisogno finanziario dello stato.
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3) Il tasso d'inflazione non deve superare dell'1,5% quello dei tre Paesi più virtuosi dell'Unione.
Il tasso d'inflazione rappresenta l'aumento del livello generale dei prezzi che provoca una perdita del potere d'acquisto della moneta.
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4) Il tasso d'interesse a lungo termine non deve superare del 2% il tasso medio sempre rispetto ai tre Paesi più virtuosi dell'Unione.
Il tasso d'interesse costituisce il costo del denaro.
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5) La permanenza negli ultimi 2 anni nello SME senza fluttuazioni della moneta nazionale.
La sopravvivenza del sistema Euro è legata a questi parametri che comportano non pochi sacrifici agli stati membri per mantenerli dal momento che l'aiuto di organismi esterni all'Unione sarebbe un pericoloso precedente che potrebbe minare la stabilità stessa dell'unione. In poche parole se si permette ad uno o più paesi membri di derogare a quelle regole per salvare la propria situazione interna si rischia di mettere in crisi l'intero sistema. D'altro canto può accadere che per attenersi scrupolosamente a quei parametri si debbano fare dei sacrifici di politica interna non sempre facilmente perseguibili e comunque mal visti dalla popolazione.
Nella storia sono presenti vari esempi di sistemi monetari che pur apparentemente solidi sono implosi in loro stessi. Tra questi molta importanza riveste senz'altro il sistema di Bretton Woods che rimase in vigore per oltre cinque lustri.
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Gli accordi di Bretton Woods, voluti fortemente da Keynes, furono il primo esempio nella storia, di un sistema monetario concordato per governare i rapporti monetari fra gli stati che vi aderirono.
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Essi si tennero nell'omonima cittadina del New Hampshire nel luglio del '44 quando si era ancora nel vivo della seconda guerra mondiale, motivo per cui vi parteciparono solo gli stati alleati.
Il trattato prevedeva un regime di cambi fissi fra le monete dei paesi aderenti sulla base della loro convertibilità in oro o in altra valuta convertibile. Uno volta fissato il cambio esso poteva oscillare dell'1% in più o in meno.
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Questo meccanismo portò il dollaro a divenire valuta accettata in tutti gli scambi. D'altro canto gli USA si impegnavano a convertire in oro i dollari che gli stati avrebbero presentato loro da convertire. Fu inoltre prevista la creazione di due organismi di cooperazione per favorire lo sviluppo dei paesi membri, in particolare essi erano: la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale (i suddetti organi sono ancora in vigore).
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Conclusasi la seconda guerra mondiale gli USA elaborarono il piano Marshall e intanto anche altri paesi entrarono a far parte del sistema.
La straordinaria capacità di ripresa degli stati europei mise però gli stessi in condizione di avere un forte avanzo di dollari e se gli Stati Uniti avessero continuato a scambiarli con oro le proprie riserve auree si sarebbero presto impoverite.
Venendo meno questo parametro da parte degli USA, gli altri paesi aderenti non rispettarono a loro volta gli altri parametri e quando nel 1971 il presidente Nixon lo dichiarò concluso, il sistema di Bretton Woods era in pratica già caduto da un pezzo.
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Perché parlare di questo? Perché questo esempio insegna che se si deroga anche ad uno dei parametri fissati può cadere l'intero sistema.
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Quindi la domanda è: Stare in Europa anche con il sacrificio dei cittadini o rischiare di far collassare il sistema Euro?
I vantaggi dell'introduzione dell'Euro sono svariati, tra i vari ricordiamo una maggiore trasparenza dei prezzi, l'eliminazione dei costi di transazione, maggior controllo dei tassi di interesse grazie ad un’elevata stabilità dei prezzi, in più possiamo tenere sotto controllo, in modo migliore, il debito pubblico evitando svalutazioni che avrebbero comportato ulteriore indebitamento; inoltre l'euro è accettato come valuta negli scambi internazionali insieme al dollaro e allo yen.
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I problemi invece sono stati evidenti per quanto riguarda l'adeguamento dei salari e per le gravi speculazioni che si sono verificate nel periodo di transizione da una moneta all'altra.
Concludo dicendo che a mio avviso si deve trovare una strada per tenere in piedi il sistema Euro rendendolo sempre più forte e in grado da solo di affrontare le crisi che via via si incontreranno senza però chiedere eccessivi sacrifici ai cittadini. Ricercare quindi un compromesso importante in un momento in cui la crisi lascia pesanti strascichi dal punto di vista occupazionale e in cui, in ogni caso, dell'Europa e dell'Euro abbiamo bisogno.
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ALBERTO PRESTIPINO, guest blogger di Tax appeal

Vi presento Alberto Prestipino, iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Messina, iscritto dal 2008 al numero 845 A di iscrizione, laureato nel 2003 all'Università di Messina.
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Ci conosciamo da più di qualche mese e con Alberto mi diverto a ragionare di temi nazionali e internazionali, dal fiscale, alla politica economica.
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Ci siamo incontrati a Taormina, lo scorso maggio, e ci siamo rivisti a dicembre nel corso del mio breve soggiorno a Messina per la conferenza sulla Pec.
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Alberto Prestipino da oggi è ospite qua, in questo spazio: mi auguro sia l'inizio di una bella collaborazione.
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E non chiedetemelo che no, non ce l'ho una sua foto, non so come sia potuto accadere (chi mi conosce lo sa cosa intendo), ma non ce l'ho.
Rimedieremo ;)
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martedì 16 febbraio 2010

ComUnica

Una interessante guida (leggi: fatta bene) per la nuova Comunicazione Unica al Registro Imprese.
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Si trova qua.
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Si ricorda che la nuova procedura è obbligatoria dal 1 aprile 2010 (che è anche il giorno del pesce ...).
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