mercoledì 1 dicembre 2010

In morte di una Pec - cosa fare in caso di cessazione?

A un anno di distanza dall'introduzione dell'obbligo della Pec per i professionisti, ho provato a tirare un po' le somme della mia esperienza.
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Avevo aperto la mia casella pec con la convenzione del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti, con poste.it, molto, ma molto convinta della bontà della mia scelta.
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Un mese fa ne ho aperta un'altra con un altro Gestore e lentamente sto migrando le comunicazioni perchè è mia intenzione cessare quella di poste.it.
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Il perchè?
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Forse sono solo stata sfortunata, e si sa che tante scelte sono condizionate dall'uso che si fa delle cose, però mi sono trovata in difficoltà più di una volta:
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tra le altre cose, ho avuto problemi nell'invio di allegati, ma, soprattutto, perchè ho avuto un problema con le password, per le quali ho chiesto il reset a giugno 2010, (come da apposita procedura richiesta da poste.it, e quindi con l'invio di un fax), e ho ricevuto il reset solo pochi giorni fa. Insomma, problemi di assistenza, alla fine. Non so se per fortuna, ma la password era memorizzata nel mio pc, quindi ho potuto continuare a verificare le notifiche, ma credo che cinque mesi siano troppi in ogni caso.
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Ovviamente, per testare la risposta del nuovo Gestore, ho bastardamente richiesto il reset delle password anche a loro, per vedere di non finire dalla padella nella brace, e l'ho ottenuta in meno di un pomeriggio.
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Ora però mi trovo a dover affrontare alcune questioni di cui non trovo risposta nella normativa (e l'ho fatta passare bene bene), e provo ad esporle qua, con le soluzioni che mi sono data, chissà mai che qualcuno ne sappia di più:
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Come avviene la cessazione di una casella di Posta Elettronica Certificata, PEC?
Come procedere, come tutelarsi?
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1. la conservazione dei messaggi: è vero che il Gestore ha l'obbligo di conservarne una copia per 30 mesi, ma io vorrei averli anche sul mio archivio. Quindi mi sto mettendo a salvare messaggio per messaggio in apposita cartella sul mio pc (stamparli non serve, il messaggio pec ha validità in formato elettronico)
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2. ho il dubbio che il mio indirizzo possa essere riassegnato a qualcun altro: con il mio stesso nome e cognome credo ci sia un'altra collega in Italia, ma non è questa la questione. Mi chiedo, in generale, se non sia previsto legislativamente un obbligo, per il Gestore, di non riassegnare lo stesso indirizzo di pec a una persona che non sia quella che originariamente l'abbia richiesta per prima.
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3. il "giro delle comunicazioni": ho usato la pec per pochissime cose, in primis l'ho comunicata al mio Ordine e a loro sicuramente dovrò comunicare la variazione. Però mi sto rivedendo anche gli altri indirizzi ai quali comunicherò la nuova pec.
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4. ho anche ragionato sul fatto di tenere in essere l'indirizzo "vecchio" per un po' di tempo, giusto per vedere se qualcuno lo utilizza, ma poi ho concluso che avrei comunque dovuto monitorarlo, mentre una pec cessata rimanda un messaggio di mancata consegna, e chi lo riceve sa che deve informarsi sul nuovo.
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5. alla fine di tutto mi leggerò il contratto e verificherò le modalità per la chiusura della vecchia pec.
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Queste sono solo alcune piccole questioni che mi sono venute in mente, ma se passi di qui e te ne vengono in mente altre scrivimi, o commentami, e proveremo a ragionarci :)
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