giovedì 25 novembre 2010

Lettera del Presidente Siciliotti ai partecipanti al Congresso di Napoli

Stamattina ho ricevuto questa lettera, che riporto di seguito.
Leggendola, a botta calda, mi viene una prima considerazione: il nostro Consiglio Nazionale chiede di scrivere, dare suggerimenti, vuole sapere cosa ne pensiamo. Ma di scrivere a loro, al Consiglio Nazionale, in modo unidirezionale.
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E mi chiedo: perchè non usare gli strumenti del Social Network, perchè non ci mette in connessione, noi con loro, loro con noi, e noi tutti insieme?
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Perchè non pensare alla nostra rete come a qualcosa che può aiutare i dottori commercialisti ad uscire da questo momento, tragico anche per noi, per i nostri studi, dove si lavora il doppio e si incassa (meno del)la metà? O che ci permetta anche solo di sapere che non siamo soli in questo mare in burrasca, e che si possa ragionare su soluzioni comuni, cose sperimentate, esperienze che aiutino?
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Perchè dice che il sito ha avuto centinaia di migliaia di contatti ma io non conosco nemmeno uno dei miei colleghi che si sono connessi, perchè non c'era una chat dove commentare, perchè nemmeno i video del sito del nazionale sono embeddabili, perchè non c'è un forum dove incontrarci?
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Intanto vi lascio la copia della lettera qua, e se avete commenti, sarei ben lieta se li condividete con me.
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Caro/a Collega,
prima di ogni altra considerazione, consentimi di porgerTi, a nome di tutto il Consiglio nazionale, un sentito ringraziamento per la Tua presenza al Congresso Nazionale di Napoli dello scorso 21, 22 e 23 ottobre.

Abbiamo cercato di costruire un congresso capace di proporre, comunicare ed emozionare, mettendo al centro della scena la nostra categoria.

Per quello che sono i suoi valori: quell'etica che, nella autovalutazione che ciascuno dovrebbe sempre fare anzitutto dei comportamenti propri, viene prima di qualsivoglia considerazione di tipo meramente giuridico-meccanicistico.

Per quello che sono le competenze che la rendono utile al Paese ed ai suoi cittadini: il fisco, la capacità di mediazione, la finanza, la gestione in economicità dei beni sequestrati alla malavita e altre ancora.

Abbiamo avuto una risposta eccezionale da parte dei media: dall'onore della prima pagina sul Corriere della Sera, agli spazi dedicati da tutte le principali testate giornalistiche del Paese, passando attraverso le centinaia di migliaia di contatti (oltre 200.000) sulle pagine dei siti internet che seguivano in diretta l'evento.

È del tutto evidente che ciò rappresenta una chiara dimostrazione del fatto che sempre più viene riconosciuto ai commercialisti (e, quindi, al commercialista) il ruolo di parte sociale in possesso di importanti competenze tecniche, piuttosto che di mera categoria tecnica priva di qualsiasi rilevanza sociale.

Abbiamo avuto una minore risposta in termini di presenza fisica da parte dei politici, ma questo era ampiamente previsto, né costituisce un problema, atteso che nella strategia di comunicazione del Consiglio nazionale è la Conferenza dei delegati, che ogni anno si tiene, non a caso, a Roma, il luogo deputato ad assicurare una più ampia passerella ai rappresentanti delle istituzioni, anche a costo di comprimere i tempi del dibattito sui temi e sulle questioni.

Nonostante quanto precede, c'è ovviamente ampio margine per formulare critiche costruttive volte al miglioramento dell'azione di questo Consiglio nazionale e all'organizzazione dei suoi eventi.

Ci potrebbe essere, ad esempio, qualche collega non del tutto convinto che al centro della scena, sia nei risvolti etici che in quelli tecnici, c'era sempre la figura del commercialista e pensa magari che si sarebbe dovuto parlare più di noi, anziché semplicemente parlare noi.

Ci potrebbe essere chi comunque ritiene che il successo di un Congresso sia da valutare facendo nulla più che il conto dei Ministri e Sottosegretari presenti.

Ci possono poi essere mille ed un suggerimento su come migliorare l'evento dal punto di vista contenutistico e da quello organizzativo, a cominciare da un ripensamento di una tradizione un po' desueta come la cena di gala che, in effetti, finisce spesso per essere con i suoi riti più un momento di stanca che non di aggregazione.

So che hai già dedicato generosamente alla categoria tre giorni del tuo tempo.

Te ne chiedo però altri cinque minuti.

Scrivici i Tuoi suggerimenti, le Tue impressione ed anche, ovviamente, le Tue feroci critiche, se feroci senti di farle.

Le leggeremo e ne faremo tesoro.

Con riconoscenza
Claudio Siciliotti

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