Siamo quasi a fine anno, e dopo un po' di mesi di "regime dei minimi" qualcuno comincia ad essere nelle condizioni di doverne uscire.
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Non è stato facile entrare, figuriamoci a venirne fuori ...
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Vediamo intanto cosa dicono le circolari sino ad oggi pubblicate:
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Vanno letti con particolare attenzione, per lo scopo di questo post, i commi 96, 99 e 111 (ma sempre meglio leggere tutto e concentrare l'attenzione su questi).
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- Circolare
n. 7/E del 28.01.2008: le risposte della parte 4 - Uscita dal regime (nel link dalla pagina 28)
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La parte interessante è nella circolare n, 73 del 21/12/2007 (sopra) ed è quella che spiega che innanzitutto occorre essere sicuri di rientrare nel caso in cui non si possono posticipare all'anno successivo gli adempimenti del regime ordinario.
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La norma dice:
(Finanziaria 2008, art. 1 comma 111) - Il regime dei contribuenti minimi cessa di avere applicazione dall’anno successivo a quello in cui viene meno una delle condizioni di cui al comma 96 ovvero si verifica una delle fattispecie indicate al comma 99. Il regime cessa di avere applicazione dall’anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti superano il limite di cui al comma 96, lettera a), numero 1), di oltre il 50 per cento.
Cerco di essere semplice (non so se ci riuscirò!)
- se, per esempio, si superano i 30.000 Euro di fatturato, ma non li si superano di oltre il 50% (leggi: se si sta sotto i 45.000 Euro), nel 2008 non si deve cambiare nulla, è semplicemente un avviso che dall'anno dopo si cambia regime e nei minimi non si può più stare.
- se assumo un dipendente nel 2008 ma non supero i 45.000 Euro di fatturato non devo fare nulla, ma so già che dal 2009 non sarò più un "minimo".
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Al punto 2.4.2.1 è spiegato bene bene che il regime dei minimi cessa di avere efficacia l'anno successivo a quello in cui vengono a mancare le condizioni al comma 96 della finanziaria (lo si trova nel link sopra), ovvero si realizza una delle fattispecie indicata al comma 99 (idem link sopra) della finanziaria 2008.
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Solo nel caso in cui si superino i 45.000 Euro di fatturato nell'anno in corso, il regime cessa "di colpo" e occorre porre in essere tutta una serie di misure contabili ed extracontabili.
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E quindi, in conclusione: se sono certo che nel 2008 esco (ed è un bagnodisangue, ma lo si sapeva fin dall'inizio, ed è per questo che il regime non ha avuto tutto l'appeal che forse al Ministero si aspettavano....), cosa mi resta da fare?
- Mettermi in testa che "devo fare la contabilità", ovvero drastico cambio di mentalità, tutto il resto è una conseguenza.
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E quindi:
- Istituire i registri contabili Iva (entro il termine della prima dichiarazione mensile o trimestrale successiva al periodo in cui si è superato il limite)
- adempiere tutti gli obblighi relativi alle operazioni effettuate successivamente al supero del limite, quindi, a titolo di esempio, deve versare l'Iva, anche sulle fatture già emesse, scorporandola dall'importo indicato (va ricordato che l'Iva in fattura non c'era, e che quindi non era stata fatta rivalsa, visto che erano emesse senza Iva ai sensi del comma 100, finanziaria 2008, ma va detto che si detrae l'Iva sugli acquisti)
... e tutta la serie di adempimenti citati nei link sopra elencati, che non copio qua perchè sarebbe solo un doppione, visto che sono spiegati in modo chiaro.
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In sostanza è come prendere una contabilità a settembre e ricostruire tutto, con tanti auguri ...
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2 commenti:
Grazie per la precisazione sul venir meno del regime agevolato, mi mancava quella parte. In effetti con il mio commercialista si fecero un paio di considerazioni a riguardo (ovvio, prima di perdere soldi, almeno ci si prova ...); di fatto, facendo un paio di conti veniva fuori che se si deve "sforare", tanto vale farlo sul serio, ed andare ben oltre i 50.000€, altrimenti tra IVA e tasse diverse, si finisce per perderli i soldi.
Purtroppo c'è il solito problema di blogspot, x cui non c'è modo di fare un trackback ai post :-/
il mio comunque era quì: link
ciao!
Elena grazie per la chiarezza. Un ottimo post.
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