E lo dichiaro qua.
E spero che con me ci siano tanti, ma proprio tanti colleghi.
E' di questi giorni la notizia che si sta chiedendo la proroga per il versamento Imu che scadrebbe a metà dicembre. Il motivo? Non ci sono i dati delle delibere per poter conteggiare gli importi.
E perché?
Non certo perché i commercialisti siano "in ritardo". Ma è questo che ci sentiremo sicuramente dire dai nostri clienti quando arriveremo all'ultimo giorno a consegnare le deleghe Imu, probabilmente dopo sere e notti a lavorarci sopra per non perdere la scadenza, e questo perché chi di dovere non ha ancora messo a disposizione i dati.
E la proroga non risolve i nostri problemi, ma quelli di uno Stato che non riesce a stare dietro nemmeno alle sue stesse leggi.
E allora dico basta proroghe.
Uno Stato che chiede rigore ai propri cittadini deve, per primo, dare l'esempio e metterci in grado di adempiere gli obblighi con la serenità di non arrivare all'ultimo minuto, se non a tempo scaduto, come è successo con gli aggiornamenti Entratel.
Quindi occorre un cambio di mentalità, soprattutto a livello della nostra categoria. E occorre imporre questo cambio di mentalità anche alle strutture statali.
Basta proroghe: chiediamo allo Stato l'adempimento degli obblighi che lui stesso si è dato.
Chiediamo il rispetto delle regole nella consegna di dati e software necessari per il nostro lavoro.
E chiediamo di poter ricominciare a vivere.